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La rendicontazione di informazioni di sostenibilità per l’Italia compie un importante passo avanti con la recente approvazione in data 10 giugno 2024 del Decreto legislativo di recepimento della Direttiva UE c.d. CSRD, in esame preliminare da parte del Consiglio dei Ministri

Le pratiche sostenibili e l’attenzione agli aspetti ambientali, sociali  e di governance (ESG) e Compliance sono sempre più strategiche per le imprese,  gli enti e società pubblici e privati.

Le aziende che integrano i principi ESG nella loro operatività, nella sostanza e non con operazioni di facciata ( cfr. precedente post 24.04.2024 Greewashing: cos’è e la normativa vigente ), migliorano la loro reputazione e  conseguentemente anche la fiducia degli investitori e la fedeltà dei clienti.

Anche per gli Studi legali il tema sostenibilità  è sensibile, sia  nell’ambito della propria organizzazione sia  sotto il profilo della consulenza  alle Società Clienti: saper orientare i  propri clienti  in questo complesso campo  richiede competenze specifiche  e solide, in modo monitorare  che le attività siano conformi alla normativa vigente.

La Direttiva UE 2022/2464, c.d. Corporate Sustainability Reporting Directive (CSRD) che ha ad oggetto la regolamentazione della rendicontazione di sostenibilità da parte delle aziende,  rientra nel pacchetto di provvedimenti emanati dal Regolatore Europeo per agevolare il flusso di capitali ed investimenti verso attività e aziende virtuose sotto il profilo ESG, insieme alla Sustainable Finance Disclosure Regulation (Regolamento UE 2019/2088), alla Taxonomy Regulation (Regolamento UE 2020/852) e alla proposta di Corporate Sustainability Due Diligence Directive (CSDD – Procedura 2022/0051).  

La Direttiva europea prescrive che il suo recepimento da parte degli stati membri debba avvenire entro il 6 luglio 2024.

In questo contesto, si vuole mettere in evidenza che il Consiglio dei ministri in data 10 giugno 2024 ha approvato in esame preliminare  un decreto legislativo proprio  relativo al recepimento di detta direttiva (UE) 2022/2464, che modifica il regolamento (UE) n. 537/2014, la direttiva 2004/109/CE, la direttiva 2006/43/CE e la direttiva 2013/34/UE per quanto riguarda la rendicontazione societaria di sostenibilità, e per l’adeguamento della normativa nazionale.

Lo schema di decreto legislativo recepisce la direttiva 2022/2464/UE che rafforza ed estende gli obblighi in materia di reporting di sostenibilità già imposti alle imprese dalla direttiva 2014/95/UE (c.d. “Non Financial Reporting Directive” o NFRD), concludendo un percorso intrapreso, a livello unionale, con l’Accordo di Parigi del 2015 e proseguito con il Sustainable Action Plan del 2018, nonché con il Green Deal europeo del 2019 ( fonte: https://www.governo.it/it/articolo/comunicato-stampa-del-consiglio-dei-ministri-n-85/25975 ).

Scopo principale della CSRD, è infatti proprio quello di far crescere e razionalizzare i criteri per attuare l’ informativa di sostenibilità, con la finalità di non solo  equiparare lo spessore dei risultati ESG con quelli riportati nel tradizionale bilancio civilistico, ma a riconoscerne la naturale connessione, anche mediante la sostituzione della “rendicontazione non finanziaria” (avente ad oggetto «informazioni ambientali, sociali, attinenti al personale, al rispetto dei diritti umani, alla lotta contro la corruzione attiva e passiva in misura necessaria alla comprensione dell’andamento dell’impresa, dei suoi risultati, della sua situazione e dell’impatto della sua attività» ex art. 1, par. 1, NFRD) con la “rendicontazione di sostenibilità” (consistente in «informazioni necessarie alla comprensione dell’impatto dell’impresa sulle questioni di sostenibilità, nonché informazioni necessarie alla comprensione del modo in cui le questioni di sostenibilità influiscono sull’andamento dell’impresa, sui suoi risultati e sulla sua situazione»).

La  CSRD amplia, poi, notevolmente il perimetro di aziende coinvolte nella redazione dell’informativa di sostenibilità rispetto alla NFRD, (acronimo di Non Financial Reporting Directive _ Direttiva 2014/95/UE che imponeva l’obbligo di informativa solo per le grandi imprese e gli enti di interesse pubblico con più di 500 dipendenti) , e l’obbligo di conformità alla nuova norma prevede tempistiche diverse in base alle dimensioni e alle caratteristiche delle Organizzazioni: rispettivamente a secondo delle dimensioni e settori  1 gennaio 2024 (per le Grandi Aziende già soggette a NFRD), 1 gennaio 2025 per le Grandi Aziende che in passato non rientravano della NFRD (Organizzazioni che rispondono ad almeno due dei seguenti requisiti dimensionali: 1. Dipendenti > 250; Stato Patrimoniale > 250 MLn; Ricavi netti > 50MLn), 1 gennaio 2026 per le PMI quotate, con esclusione delle micro imprese (Organizzazioni che rispondono ad almeno due dei seguenti requisiti dimensionali: 1. Dipendenti > 10; Stato Patrimoniale > 450 MLn; Ricavi netti > 900K), e infine 1 gennaio 2028 per le Imprese extra UE, ad es. tutte le società statunitensi, sempre che soddisfino prefissati criteri dimensionali.

Per l’effetto cascata, gli effetti derivanti dall’entrata in vigore della CSRD non riguarderanno soltanto le grandi aziende che, in virtù delle loro caratteristiche, rientreranno direttamente nell’ambito di applicazione della Direttiva. Anche le PMI non quotate dovranno crescere in maniera significativa al fine di soddisfare le esigenze informative e di pianificazione di interlocutori di diversa natura (es: grandi aziende, banche, ecc.), i quali saranno tenuti a raccogliere e gestire le informazioni di natura ESG relative all’intera catena del valore di riferimento per le proprie attività.

Un approccio proattivo verso le sfide della sostenibilità da parte anche di quest’ultima ampia categoria di imprese, che costituiscono da sempre il tessuto virtuoso del Paese Italia, può essere validamente supportato da una consulenza legale, in grado di offrire soluzioni pratiche e coerenti con la normativa vigente.

 

Riferimenti normativi:

  • Direttiva 2013/34/UE
  • Direttiva 2014/95/UE
  • Decreto Legislativo 30 dicembre 2016, n. 254
  • Direttiva 2022/2464/UE
  • Regolamento Delegato 2023/2772
  • 06.2024 approvazione CdM del Decreto Legislativo di recepimento della Direttiva c.d.CSRD